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Discussione: Un viaggio-avventura tra Umbria e Lazio

  1. #1
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    Predefinito Un viaggio-avventura tra Umbria e Lazio

    Questo viaggio riassume la mia prima esperienza della “1000 SASSI” che, per citare il sito dell’organizzatore, "è un evento di mototurismo adventouring (quindi con moto di oltre 150 kg) non competitivo, autorizzato dalla Federazione Motociclistica Italiana, sulle strade sterrate più belle e panoramiche d'Italia".
    Qui il link di presentazione https://1000sassi.it/presentazione/
    L'edizione di quest'anno è stata la quarta e ha presentato un fantastico percorso tra Umbria e alto Lazio, tra strade poco conosciute per "unire in un meraviglioso percorso” la possibilità di attraversare i borghi medioevali, visitare antiche cantine e godere di cucina tipica e a km 0. Insomma, questo è il racconto di una viaggio-avventura, un’esperienza unica ed emozionante che resterà per sempre nel mio cuore.

    Io sono un viaggiatore, ma in realtà c’entro poco con l'off-road però una congiunzione di fattori mi ha fatto decidere di partecipare a questa 1000 Sassi-2024, nelle giornate del 25 e 26 Maggio, alla cosiddetta categoria "Smart" che si svolge in un percorso di due giorni per poco più di 500 km, di cui il 70% in off e 30% on-road.

    Innanzitutto il fuoristrada ha sempre esercitato su di me una certa attrazione, anche se non l’ho mai praticato veramente, se non per un paio di uscite didattiche con monocilindrici specialistici del Kerosene Racing Team e qualche sporadica gita con quei matti amici di questo forum, che mi hanno iniziato ai percorsi di "polvere e fango" in occasione di qualche grufolata in allegria, come la ormai mitica Eroica.

    La seconda motivazione che mi ha spinto, è stata l'occasione di contribuire ad un progetto di ricerca per le malattie rare dei bambini, Progetto Heal, a cui viene devoluto il ricavato delle iscrizioni.

    In ultimo volevo testare la mia Honda Transalp 750, per prepararla nello specifico per eventi adventouring come questo, quindi con allestimento da fuoristrada anche impegnativo, quanto meno per un neofita come me e credo che per questo non ci sia miglior soluzione che l'on the job training.
    Per la 1000 Sassi l’ho dotata di un kit enduro che prevede un treno di gomme Anlas Capra X una corona con due denti in più, un pignone con un dente in meno, paracarene con faretti, cupolino basso, specchi ripiegabili e pedane in acciaio da fuoristrada. Portatelefono robusto in metallo per leggere le tracce gpx e film-vetro parasassi per il faro perché la griglia non mi piace e la lascio al BBQ. Ovviamente nessun bauletto, al suo posto due borse morbide da carena e un sacco gommato. L’assetto però è da viaggio, calcolato per un peso di circa 400 kg (pilota compreso), con un mono WP ed una forcella con molle Wilbers progressive. Vabbè, pazienza, rimbalzerò un po’.
    Parto venerdì mattina presto in direzione Orvieto, appuntamento per strada con Federica, la mia compagna di squadra su Africa Tween, avvezza all'adventouring e già veterana della terza edizione che si è tenuta l'anno scorso in Toscana (questa è stata la quarta edizione).

    L’idea della 1000 Sassi è quella di un evento di introduzione al fuoristrada. Niente passaggi complicati, se non quando esiste comunque una alternativa più semplice. La difficoltà di chi partecipa alla tre giorni è decrescente. Il primo giorno è quello più “impegnativo”, l’ultimo quello più “tranquillo”. Sono previste, come detto, varianti “hard” per i monocilindrici.
    Nei giorni precedenti la partenza, il Nord Italia è stato martoriato da una tremenda pioggia e finalmente approfittiamo di una schiarita per concederci due delle più belle strade d'Italia, la SS65 della Futa, spesso teatro della mitica "Millemiglia" e la SS2 "Via Cassia" che ci permette di attraversare il magnifico territorio delle Crete senesi.

    https://maps.app.goo.gl/mDfiVbi2ukuXsqGR9?g_st=ic



    Camminando a ritmo allegro e senza le soste che avevamo programmato, arriviamo venerdì pomeriggio per sbrigare le formalità necessarie e i controlli per il via dell'indomani.

    Per tutti la raccomandazione è quella di avere pneumatici adatti (almeno 50% strada e 50% off), stivali rigidi che consentono di stare comodamente in piedi ed anche proteggere in caso di caduta, ed in generale un abbigliamento protettivo adeguato. Un corso di offroad di almeno un giorno per chi non ha esperienza su fondi naturali è un’altra raccomandazione importante. Altro consiglio è quello di avere delle camere d’aria di scorta, in modo che in caso di foratura l’assistenza al seguito possa intervenire utilmente e senza perdere troppo tempo.


    Oltre a quella meccanica con auto fuoristrada 4×4 equipaggiate, è prevista l’assistenza medica con autoambulanze anch’esse a trazione integrale. Nell’ottica di non lasciare nessuno da solo in caso di guasti o peggio, di infortuni. Inoltre le posizioni in tempo reale di tutti i partecipanti sono monitorate con l’app Whip Live, obbligatoria da installare, che è utile anche per leggere le tracce gpx fornite due giorni prima dall’organizzazione.



    Come ho già detto, i percorsi erano tre, a difficoltà decrescente, purtroppo non ho potuto percorrere la traccia del venerdì 24 maggio perchè non posseggo una adeguata moto specialistica, ma i partecipanti che ho sentito mi sono sembrati entusiasti. Dal secondo giorno è stato dato il via alle Enduro bicilindriche anche superiori a 150 kg.

    Il 1º percorso di venerdì 24 è di 242 km interamente in terra umbra, da Orvieto fino al Lago Trasimeno e ritorno.

    La seconda tappa di sabato 25 inizia lungo la Valle del Tevere per poi proseguire in Lazio nel Parco di Monte Rufeno. 235 km di itinerari tra Acquapendente e il Lago di Bolsena.

    Nei 223 km di Domenica 26 era di scena il Lago di Corbara, con passaggio da paesi fortificati come Frattuccia, Collicello e Amelia, per poi proseguire verso sud in Tuscia e Alto Lazio per Vitorchiano e Sant'Angelo.
    L’ultimo giorno è stato, come detto, quello meno impegnativo con diversi tratti asfaltati.

    Per i più avventurosi (non per me) ci sono state le varianti hard, come quella nella foto qui sopra, che mi sembrava una piramide messicana...

    Se l'arrivo a Orvieto, dopo il lungo viaggio di trasferimento, è stato esaltante, l'indomani il via della partenza è stato molto emozionante, perché pur non essendo una gara, era per me la prima volta che mi cimentavo in un percorso, prevalentemente off-road, da seguire su traccia e con check-point predefiniti.

    Vedere la mia moto col numero 181, in mezzo a centinaia di altre moto di appassionati mi ha procurato la ormai nota "faccia da ebete". Insomma si trattava di BMW GS nelle varie versioni di cilindrata ed allestimento, delle Honda Africa Twin e Transalp di ogni cilindrata e anno, delle vendutissime Benelli TRK, delle Aprilia Tuareg o anche Caponord Rally, delle KTM Adventure in tutte le sue declinazioni, delle Morini X-Cape, delle Guzzi V85 Enduro. Oltre al caleidoscopio di altre moto presenti e passate, bicilindriche o anche mono se Vintage (oltre 20 anni) o Storiche (oltre 30 anni).

    La distanza non conta: è il primo passo che è difficile.
    La mia prima 1000 Sassi poi è scorsa via piacevolmente rivelandosi una bellissima scoperta. Bei panorami, e luoghi dove quasi niente è cambiato dal medioevo. Avessimo guidato un carretto, ci saremmo sentiti Troisi e Benigni in “Non ci resta che piangere”.


    Siamo usciti fuori traccia quando abbiamo intercettato con lo sguardo torri o casali per raggiungere i quali bastava deviare di poche centinaia di metri. Essendo un evento senza tempi da rispettare (formula azzeccatissima), la libertà di deviazioni o di soste è stata massima.

    E’ bella la strada, è bella la pista, ma un evento del genere, con l’oculata scelta di percorsi scorrevoli e panoramici da percorrere senza fretta, ti porta in un'altra dinensione, dove c’è sempre qualcosa che attrae l’attenzione, che ti consente di fermarti nella natura, magari condividendo con altri un panino in mezzo al bosco, una bevuta ad una sorgente, la sorpresa per un animale incontrato. Questo non può far altro che rafforzare la consapevolezza di guidare un veicolo fantastico, con il quale nessuna esperienza sensoriale è preclusa. E di sentirci, ancora di più, dei privilegiati.
    Negli eventi adventouring la FMI peraltro consente alle ragazze di partecipare con qualsiasi moto nell’ottica di aumentare il bacino di partecipanti del gentil sesso.

    Come sempre strada facendo si incontrano vecchi amici come i Berghem de Sass e se ne trovano sempre di nuovi,

    e tutti con tante storie di vita da raccontare, specie quando si è tavola alla fine di una giornata piena di sensazioni da condividere.

    Un’esperienza che consiglio di fare a tutti coloro che intendono aumentare il proprio bagaglio motociclistico, sia quello tecnico che quello emozionale e delle relazioni tra appassionati.
    Spero vivamente che alla 5ª edizione della 1000 Sassi saremo presenti con una squadra del Web Chapter!

    Il Ritorno.
    Ma come c'è un andata c'è un ritorno e per non rifare la stessa strada, questa volta abbiamo scelto di raggiungere lo snodo di Firenze da Arezzo e poi via Reggello https://maps.app.goo.gl/QiHez3AkvSTPkRFWA?g_st=ic

    La sorpresa piacevolissima è stata proprio la SP1 che da Arezzo porta a Firenze, una strada che non conosce il rettilineo e da Fiesole ti consente di salire diretto a Barberino di Mugello e il Lago di Bilancino, non senza concederti almeno una piacevole sosta da Pompeo, a Carbonile (FI) in via Aretina 69.


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    Ultima modifica di travel; 08-06-2024 alle 05:53
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  2. #2
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    Bravo Carlo, tanta invidia per la capacità di metterti in gioco. Bella esperienza sicuramente.
    Spero di incontrarti sulle sterrate del Piemonte



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    il Bela è la nostra coscienza che si ribella ( cit.Corradorombodituono)

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da docgasper Visualizza Messaggio
    Bravo Carlo, tanta invidia per la capacità di metterti in gioco. Bella esperienza sicuramente.
    Spero di incontrarti sulle sterrate del Piemonte



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    Spero che tu possa fare parte del team del Webchapter che vorrei per l'anno prossimo!


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  4. #4
    L'avatar di Zio Riccardo
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    Chapeau Carlo

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  5. #5
    Webmastro L'avatar di PennyWise
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    Meraviglia Carlo!

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  6. #6
    Moderatore L'avatar di Abramo
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    Spettacolo, bravo Carlo

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  7. #7
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    belle cose!!!

    grazie per il reportage

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  8. #8
    L'avatar di lordguzzi
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    complimenti Carlo, bellissima esperienza

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  9. #9
    L'avatar di Sal Paradise
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    Mi hai fatto sognare a occhi aperti!
    Complimenti.
    Bello bello

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  10. #10
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    Grandissimo Carlo e grazie di averci “portato con te” in questa splendida esperienza.

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