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E' Gennaio quando iniziamo a tirare i dadi con la solita cricca per i percorsi della bella stagione.
Come sapete ho una certa fissa per la storia e mi piace tessere percorsi in moto per ritrovarne tappe e memorie.
La scelta cade su Trieste, porta di ingresso per merci e persone in passato, come tappa di inizio di una 3 giorni - on the road che vedrà il via dal 2 Giugno.
1º giorno, da Bergamo:
autostrada fino a Vicenza ovest, poi strade normali fino a fuori Venezia, prendiamo la statale della Venezia Giulia passando da San Donà di Piave e litoranea sul mare fino a Trieste.
https://maps.app.goo.gl/1P7bEGafPGZWXkhSA?g_st=ic
2º giorno, Cortina, Falzarego, Passo Valparola, Corvara, Gardena per arrivare a Canazei.
https://maps.app.goo.gl/etMZspLGq6p9GEJN6?g_st=ic
3º giorno, il piano era Passo Pordoi, Passo Sanpellegrino, Termeno strada del vino e poi Brennero e A4 fino a casa.
https://maps.app.goo.gl/QMon1zWW4wR2naGJ9?g_st=ic
Alla fine non è andata proprio così, il maltempo ci ha costretto a qualche variazione con un “piano B” per l’ultimo giorno…
Eccoci finalmente è venerdì mattina tutti presenti, anche se il meteo per il weekend non promette bene. Ma cosa vuoi che sia un po' di nero all'orizzonte per gente abituata a vestirsi di nero... tutto in pendant 🥷
Si freme per andare. Si mette il gettone, si schiaccia start e comincia la partita: Buona strada!
Lascio che i paesaggi incontrati siano raccontati dalle foto di questi giorni di viaggio. Sulla strada incrociamo Fagarè che nel 1917 si ritrovò lungo il fronte del Piave e fu pesantemente coinvolta nei combattimenti per arrestare l’avanzata nemica. Nel sacrario, sotto il motto “Non passa lo straniero” riposano i soldati della 3ª “Armata invitta”. All’esterno sono esposti due pezzi del muro di una casa su cui i soldati lasciarono le celebri scritte "È meglio vivere un giorno da leone che cent'anni da pecora" e "Tutti eroi! O il Piave, o tutti accoppati!".
Si possono anche vedere le sculture che durante l’occupazione tedesca della Seconda guerra mondiale, furono nascoste dalla popolazione per sottrarle alle distruzioni dei soldati tedeschi, poiché ricordavano loro le vessazioni sui civili dell’oltre Piave e la riscossa italiana.
Scendiamo verso Trieste percorrendo una costa mediterranea e insieme nordica, come Trieste stessa: scogliosa, ventosa, selvatica; con scintillii mediterranei, colori smorzati ma folli; con luci crude, bianco acuto, d’argento, di piombo. E’ questa la più pazza costa dei nostri mari, mediterranea e insieme nordica, i colori smorzati come sulla costa del Baltico ma d’improvviso sfavillanti più che nel sud.A Trieste si respira un’atmosfera unica, da città di frontiera, crocevia di almeno tre culture: latina, slava e tedesca. Ha un suo gusto retrò, tra caffè letterari storici e monumenti del passato da città importante dell’Impero asburgico.Trieste è la meta ideale per chi ama luoghi ricchi di una storia complessa e travagliata, che ha stregato, ospitato, allevato scrittori e intellettuali. L’ambiente è multiculturale, di respiro internazionale. Un luogo da vivere almeno una volta nella vita.A fine giornata la meritata cena tutti insieme e per qualcuno a nanna presto. Non c'è stato tempo di fare festa perchè troppo stanchi, troppo male alle mani, troppo male il sedere....per i km naturalmente.Una nota canzone dice “…Com’è bello far l’amore da Trieste in giù…” ma per fare curve dobbiamo andare in su Così, dopo la notte, tocca ripartire verso nord… dove l'effetto che si ha, sia sul dritto che tra le curve, è quello tipico della faccia da ebete Solo un punto della strada ci ha obbligato a una doverosa sosta, e in un momento ci ha riportato alla triste realtà delle vicende umane, in un luogo dal nome agghiacciante, dove il tempo si è fermato in un tremendo giorno del 1963…
Però dopo ogni sosta, siamo di nuovo pronti a rimettere il casco, la strada ci chiama…La quota sale, la stanchezza ogni tanto si fa sentire, ma basta una battuta, due pirlate e subito siamo pronti a ripartire
Ci sono i primi bisbigli: oh ma il mare mai? Tutte ste curve e poi? E poi… Arriviamo sul Pordoi a 2200 mt per vedere l'ultima neve! E le bimbe coi bimbi felici giocano... così torna il sorriso La Sella, il Sasso e il Tridente… tre meraviglie della natura che si affacciano sulla Strada del Pordoi percorsa su e giù con tanto divertimento.Ma il cielo si fa cupo e l’albergo ha già preparato la… conosolazione che ci convince a lasciare le nostre amate motoL’ultimo giorno ci coglie il maltempo, che ci convince a scendere di quota e quindi modificare un po’ i programmi… Pronti via!Qualcuno, forse, dirà impegnativi per km percorsi - quasi 1200 – ma che ci hanno fatto vedere una natura bellissima con contorni sbavati solamente dalla ☔️ pioggia.Brave anche le Ladyes che hanno deciso di unirsi al gruppo, concentrate e precise come la riga di rimmel sotto il casco zuppo… E meno male che ci sono state, sai che noia sempre in giro con rozzi barbuti, non posso dire capelloni perchè sarebbe una bugia CIAO!
Notebook del viaggio
Hotel:
Trieste, NH via Cavour
Canazei-Pordoi, Hotel Bellavista
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