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Il percorso che presento qui è un insolito collegamento tra Toscana ed Emilia che segue, in alcuni tratti, il tracciato delle storica Via Vandelli. È un itinerario adatto a tutte le capacità e che si può effettuare con qualsiasi motocicletta.
La Via Vandelli, è una strada militare e commerciale di 175 km costruita dal Ducato Estense che collegava Modena con Massa ed inaugurata nel 1752, la strada cadde poi in disuso nel '800 dopo la costruzione della più moderna Via Giardini (SS.12) ed è ora percorsa dagli escursionisti e da mezzi agricoli.
https://maps.app.goo.gl/ybBndv2M3tWXDsY19?g_st=ic
AVVERTENZA: se si sceglie il percorso alternativo tra il punto E ed F (da I Casoni [fraz. di Pievepelago] a Cento Croci) si deve avere una moto capace di affrontare lo sterrato, poiché quel tratto della Via Vandelli è una strada non asfaltata.
Il percorso:
- Pietrasanta
- Isola Santa
- San Pellegrino in Alpe
- Passo delle Radici
- Sant’Andreapelago
- I Casoni (percorso alternativo sterrato)
- Cento Croci
- Frassinoro.
Partenza di buon mattino da Pietrasanta, per addentrarmi tra le Alpi Apuane in direzione di Isola SantaSin dalle prime curve la mia visuale è accompagnata dal panorama di cascate di marmo bianco delle Apuane, dove uomini e macchine sono impegnati da secoli nelle attività estrattive del prezioso materiale.
In territorio di Stazzema, lungo la Strada Provinciale di Arni, si incontra la Galleria del Cipollaio.
Lunga 1.135 metri, la storica galleria del Cipollaio, scavata nel ventre dell’omonimo colle, collega il versante versiliese delle Apuane con quello garfagnano. In tempo di guerra, fu una importante infrastruttura della Linea Gotica.
A qualche km dalla galleria si arriva alle cave Henraux, un luogo fantasma situato sul Monte Altissimo, una montagna formata interamente da marmo che, dal mare, appare talmente imponente da meritare un appellativo che non gli compete, raggiungendo la sua vetta solo i 1589 metri, certamente non tra le più alte delle Apuane, che comprendono la famosa Cava delle Cervaiole, utilizzata per primo da Michelangelo Buonarroti dal 1517, per il suo marmo particolarmente candido.
Le Cave Henraux, oggi abbandonate, hanno fornito marmi per la costruzione di importanti opere in tutta Europa.
Mi lascio alle spalle uno scenario indimenticabile, la luce si riflette sulle pareti vertiginose, candide e lucenti, che delimitano lo spazio di fantastiche cattedrali naturali.Dopo pochi km dalle cave raggiungo Isola Santa (fraz. di Careggine - LU) un piccolo e pittoresco borgo, costruito su un passaggio obbligato, che aveva funzione di luogo di ospitalità per i viaggiatori.
È da qui che la SP71 ricalca il percorso della storica via Vandelli e dopo una discesa fino a Castelnuovo di Garfagnana, la strada risale verso Pieve Fosciana per poi inerpicarsi sempre più, con punte di pendenza del 20%, verso San Pellegrino in Alpe (1525 m.) ed il Passo delle Radici (1529 m.) le cui Salite sono tanto famose tra i ciclisti.
Si! Salite con la S maiuscola, che io affronto col motore, ma che devono essere un vero calvario per chi deve scalarle coi pedali. Si percorre il crinale che sale ripidamente dalla Garfagnana che ci regala una splendida vista sulle Alpi Apuane e le valli sottostanti. Certamente l’ascesa a queste terre non può che essere impegnativa. Infatti, narra la leggenda che San Pellegrino, ritiratosi quassù, ingaggiò una lotta senza quartiere nei confronti del “maligno” costellata di insidie e penitenze. Quindi “le comodità” non erano contemplate!
A San Pellegrino la via Vandelli passa dalla galleria lastricata tra la chiesa e il museo, e si affaccia sullo sperone di roccia con la croce di faggio posta di fronte alle maestose Alpi Apuane.
E c’è un ripido sentiero, ancora più antico della Via Vandelli, che la incrocia davanti al santuario: è la Via Matildica, però questa strada è vietata alle moto.
Una piccola nota curiosa, consiste nel fatto che parte del territorio di San Pellegrino in Alpe è frazione di Frassinoro (MO) che dista 22 km e parte lo è del ben più vicino comune di Castiglione di Garfagnana (LU).
Tante sono le storie che si intrecciano in questo sito, ma San Pellegrino in Alpe è un luogo talmente mistico e panoramico da commuovere chiunque, anche se non si è raffinati poeti o pensatori come Shelly, che da qui si ispirò per il suo più importante poema “The Witch Of Atlas”.
[URL]
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Riprendo il mio percorso per passare dalla Toscana all’Emilia attraverso il Passo delle Radici, punto d’accesso del Parco del Frignano, caratterizzato da fitti boschi di faggi. Da qui si può decidere di proseguire in direzione di Cento Croci seguendo il percorso della SP324 della Val Pelago oppure, una volta giunti a Sant’Andrea Pelago, si può decidere di seguire il tracciato originale della Via Vandelli con il seguente itinerario:
Percorso della via Vandelli da Sant’Andrea Pelago per Cento Croci:
- Frazione I Casoni
- Località Casa Guerri
Totale 7 km di strada sterrata con dislivelli variabili e prevalentemente in salita.
Fino al borgo “I Casoni” il percorso non asfaltato è caratterizzato da strada in ciottoli o pista bianca priva di particolari difficoltà. Si attraversa un’area paesaggisticamente molto interessante.
La località si chiama così perché è caratterizzata da capienti edifici che servivano da rimesse, stalle e luoghi di sosta per chi percorreva questa strada.
Ci troviamo all’altitudine di 1.272 m.slm. in posizione dominante rispetto al centro di Sant’Andrea Pelago (alt. 1000 metri). Il tratto che parte da Case Guerri è un percorso più arduo del precedente ma bellissimo, composto da un misto di strada bianca e carraia in pietre smosse, ma percorribile da motociclisti, che si può affrontare per un breve percorso a velocità discreta mentre dove sono presenti grossi sassi e roccia è necessario rallentare. Durante tutta la strada il panorama è mozzafiato con splendide vedute sulla Val Pelago ed il Monte Cimone.
È davvero complicata la solitudine, è un misto di orgogliosa libertà e disperato sconforto. L’arrivo al “Passo” Cento Croci (1264 m., s.l.m) è per me un sollievo perché l’avventurarsi a percorrere sterrato in solitaria non sempre è cosa saggia. Il nome del luogo deriva probabilmente dalla cappelletta oratorio che si trova sul valico, presso cui è posta una lapide con incise venti croci e la scritta “centocroci”. Questa località non deve essere confusa con un altro Passo Cento Croci in Liguria (SP).
Da qui il percorso prosegue verso Frassinoro (MO), lungo la SP486R.
Road book del viaggio:
- strade asfaltate: la Strada Provinciale di Arni e la SP13 delle Apuane hanno unmanto stradale eccellente, le altre hanno condizioni di manutenzione prevalentemente buone ma non sempre il manto stradale è in condizioni ideali.
- Via Vandelli: il fondo di questa strada è antico, vario e risente della lunga mancanza di manutenzione risalente a poco temo dopo la sua inaugurazione.
- in entrambi i percorsi prestare particolare attenzione al transito di mezzi agricoli (sia in giorni lavorativi che festivi).
- la strada all’interno delle Apuane SP di Arni, nei giorni lavorativi è percorsa da TIR per il trasporto di blocchi di marmo, quindi prestare attenzione nelle curve e alle uscite delle cave!
Dove mangiare/dormire
Albergo L'Alpino a San Pellegrino in Alpe, in Piazza San Pellegrino n. 4, è un albergo realizzato nell'edificio storico che già fu sede dell'Antica Osteria del Duca d'Este. Offre ospitalità e ristoro a coloro che transitano su questo splendido passo appenninico ininterrottamente sin dal 1221.
Tel. 0583649068
Souvenir
La Sorgente di San Pellegrino in Alpe, Via Per il centro, n. 10 offre prodotti tipici del territorio. Tel. 3478928817
Ultima modifica di travel; 04-11-2022 alle 03:10
meNbro della CELLULA LIGURE "BELIN T'AMII"
Presidente del Movimiento CDC
MEMBRO FONDATORE DELLA CELLULA LOMBARDA "I CIUCIANEBIA"
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che bel percorso Carlo![]()
ho dei gusti semplicissimi....mi accontento solo del meglio!!!
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il problema dell'estate è che il motociclista si confonde con chi ha la moto(motto del Moto Club Winter Bikers Faenza)
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Se bei posti e se bel tempo
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Vivo per l' Ivo (e gs adv 1150) ...il resto ze fuffa
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Sempre non banali i tuoi report.
È fattibile anche in tardo autunno?
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il Bela è la nostra coscienza che si ribella ( cit.Corradorombodituono)
Grazie. Certamente se le temperature non scenderanno repentinamente questo itinerario sarà percorribile anche fino all’inizio inverno è ancora di più se la stagione rimarrà secca, ma naturalmente è tutto relativo al tipo di moto che userai. Tieni presente che, come già detto, le strade non sono dotate di un manto ottimo, tranne che nel tratto marmorifero delle Apuane, al Passo Radici e alla discesa di Cento Croci.
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grande Carlo sempre ottimi reportage![]()
pota ciao nehGianki
QdL crew & membro della Cellula Lombarda "I Ciucianebia"
Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero. (Aristotele)fat boy 1340 FLSTF"97 / heritage springer 1340 FLSTS"97 / vespa 125 VNB3 T"62 / GS R1200"11