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Non tutti immaginano quante bellezze e quali strade perfette per viaggiare in moto nasconda il “triangolo” Valbrembana, Valtellina, Valcamonica e quanti passaggi tra regioni e stati, sono possibili da queste tre valli di confine, che hanno caratterizzato la storia commerciale e militare della Lombardia.
Il percorso.
- Passo dello Stelvio
- Passo del Mortirolo
- Passo del Vivione
- Passo della Presolana.
Non avevo ancora presentato la mia nuova amante al “Gigante” è così, in una giornata libera, ho deciso di fare una galoppata fino allo Stelvio.
Quello che propongo è un percorso “stretto” e rapido per arrivare al Passo dello Stelvio dal versante occidentale, senza infilarsi nel noioso e rettilineo tratto della SS38 dello Stelvio che transita per Lecco/Sondrio verso Tirano.
Eccovi qui il link https://maps.app.goo.gl/YAwnQeDYqhfP591V7?g_st=ic e la mappa
Vista l’allettante disponibilità di luoghi e strade intorno a questo tracciato, il percorso è estensibile a piacimento, in relazione alla vostra disponibilità di tempo. Quello che qui propongo è fattibile anche in giornata, ma vi suggerisco di frazionarlo in due giorni, con una sosta intermedia che vi proporrò strada facendo.
Le strade
Lasciata la A4 a Bergamo, inseritevi nella comoda tangenziale di Bergamo (SS671 della Val Seriana) che dirige verso le valli bergamasche, imboccate la SS42 del Tonale e della Mendola e dopo Trescore Balneario (località termale, ultimo centro che può essere considerato di pianura) si toccano piccoli paesi immersi nella rigogliosa vegetazione che avvolge le pendici dei monti. Da Casazza, centro principale della Val Cavallina, si inizia a costeggiare il Lago di Endine percorrendone la sponda occidentale, da cui si prosegue in direzione di Lovere e Costa Volpino, tenendo il Lago d’Iseo alla propria destra.
Lasciati i laghi alle proprie spalle e senza cambiare strada, si incontrano Pian Camuno e Boario Terme, dal cui abitato, in direzione di Angolo T. si diparte la “Via Mala” sul tracciato della SS294 di cui ho ho già dato indicazioni in un altro mio report http://La‘Via Mala’ in Val di Scalve...ink_source=app
Per giungere rapidamente al gigante dei passi però rimaniamo sulla SS42 fino a Edolo, da cui ci si innesta sulla SS39 del Passo di Aprica e da questa storica strada, costruita dagli austriaci nel 1848, si raggiunge Tirano, da cui ci si immette nella SS38 dello Stelvio che, oltrepassata Bormio, risale per la valle di Braulio entrando nell'Alto Adige attraverso il passo dello Stelvio (che con la sua ragguardevole quota di 2758 metri, è il valico automobilistico più alto d’Italia ed il secondo più alto valico europeo asfaltato dopo i 2770 m del francese Col de l'Iseran) e ridiscende in val Venosta attraversando l’abitato di Trafoi
Il punto di partenza è questo curioso basamento per bandiera, che si incontra a Bergamo in via Autostrada.
Il versante valtellinese del passo offre spunti per allunghi divertenti e spinge alla ricerca della piega.
Dopo i primi tornanti, subito si presenta la Cima Garibaldi, che con i suoi oltre 3000 metri, sorveglia la strada da ogni direzione.
Il Pian di Grembo, con questa luce, ricorda la tundra.
Il manto stradale del versante lombardo è ottimo. Il panorama è da stupire, lasciati alle spalle i boschi, il paesaggio ben presto diviene spoglio di vegetazione e la pendenza media della strada è del 9% con poche punte all'11%. Costruita all’inizio dell’800, la pendenza stradale fu mantenuta appositamente bassa per consentire il passaggio ai carri trainati da cavalli.
In questo luogo che fu zona di confine, divamparono dapprima le guerre d’indipendenza e poi la 1ª Guerra Mondiale, che qui ha lasciato memorie di trincee e di morte, tra cui un sacrario. Lo si vede, sorvegliare maestoso la Valle del Braulio, come un arco trionfale. Lo si incontra dopo la fitta maglia di tornanti salendo da Bormio. Custodisce i resti di 64 eroi della ”Guerra Bianca”. Il sacrario è posto a 2.320 metri s.l.m. ed è il più "alto" fra i sacrari della Grande Guerra.
Finalmente il valico! Dopo i 34 tornanti del versante valtellinese, la prima meta è toccata ma a questo punto inizia il momento più bello… La salita in cima al Passo.
Il rifugio del Passo Stelvio, man mano che ci si avvicina, ti offre chiaramente il significato di un suono che è allo stesso tempo sostantivo, verbo e toponimo.
Visto da lontano, ha qualcosa che lo fa sembrare un edificio “tibetano”.
È giunti qui, come perdersi l’altra parte di questo vero e proprio parco giochi degli appassionati di due ruote? Giù verso l’Alto Adige ci sono 48 tornanti di asfalto perfetto, che aspettano di essere morsicchiati dalle gomme on/off road della mia giapponesina.
Io credo che Carlo Donegani, l’ingegnere italiano che progettò per l’imperatore d’Austria il Passo dello Stelvio (e anche il Passo dello Spluga e la SS39 del Passo di Aprica) avesse una vera vocazione per la sartoria. Andando su per la SS38 dello Stelvio ti sembra di essere come un ago, che cuce nel tessuto della montagna, condotto dolcemente dalla mano di un esperto sarto.
Andando su e giù per i versanti, il vero “problema” qui è costruito dal panorama, che rischia di riempiti gli occhi e il cuore ed attrarti in distrazioni che possono imperdonabili… Quindi sempre occhi aperti sulla strada, specchietti e manubrio!
Il ghiacciaio del Livrio con il suo settore sciabile posizionato nel mezzo, ci fa capire perchè queste montagne hanno questo nome.
Cima Garibaldi, onnipresente, sorveglia austera anche il versante altoatesino.
Stambecchi selvatici, tra l’altro cuccioli, che pascolano nel loro habitat. Credo che non ci sia niente di piu’ bello che vedere un animale in libertà. Sono in un posto magnifico, dove la natura fa da padrona. Neve in estate, distese di erba che ti illuminano gli occhi, montagne che ti tolgono il fiato, pioggia e poi sole: queste sono le Alpi!
“Chi più in alto sale, più lontano vede. Chi più lontano vede, più a lungo sogna” questa frase di Walter Bonatti, che lessi tanti anni fa sul Corriere dei Piccoli, mi conforta dalla nostalgia di dover ripartire, mentre cerco di riassumere il panorama in un ultimo sguardo a 360º.
Salutato il gigante, riprendo la discesa da Bormio per la SS38 fino a Mazzo di Valtellina, da dove imbocco la strada per il Passo della Foppa, più conosciuto come Passo del Mortirolo
Il Mortirolo è un passo leggendario, da cui si dipartono varie strade, ma per tornare verso Bergamo/Lecco suggerisco di imboccare quella per Monno. Giunti in zona Monno, consiglio di proseguire per la SS294 in direzione di Paisco (Val Paisco) da qui si sale al Passo del Vivione che, attraverso un percorso a tratti impegnativo ma bellissimo, consente di raggiungere Schilpario, la Valle di Scalve e la Strada della Presolana.
Il Vivione, con le sue caratteristiche rustiche e pastorali, sembra far rivivere un’atmosfera d’antan ormai sparita in molte altre strade.
Da Schilpario, si procede lungo la strada della Presolana in direzione di Castione della Presolana a cui si giunge attraversando il Passo della Presolana per discendere verso Bergamo percorrendo la SS671.
A questo punto, approfittando della fitta rete di antiche strade che uniscono le valli orobiche, se si vuole procedere con i passi di montagna, una piacevole divagazione potrebbe essere di nuovo verso nord, dopo il ponte di Parre, in direzione di Ardesio per raggiungere gli Spiazzi di Gromo oppure verso sud, subito dopo l’abitato di Ponte Nossa, con una sterzata sulla SP46 per raggiungere la Val Serina e il Passo di Zambla.
Blocco notes:
Qualità della manutenzione sulle strade percorse:
- Versante lombardo in direzione del Passo dello Stelvio, sempre ottime;
- Versante Trentino del Passo Stelvio, manto stradale eccellente;
- Passo del Mortirolo: versante valtellinese molto buono, versante Val Camonica, qualità media;
- Passo del Vivione, manto stradale buono ma strada impegnativa (vedi cartelli incontrati);
- Passo della Presolana, strada molto buona.
Dove fermarsi:
In tutto il percorso, c’è l’imbarazzo della scelta per punti dove fare pit-stop o ristorarsi, ma io ne consiglio due:
- i due o tre chioschetti che fanno Wurstel e crauti, di fronte ai negozi di souvenir di Cima Coppi;
- il rifugio di Passo del Vivione, dove consiglio anche di fermarsi a cena e trascorrervi la notte, ritrovando un silenzio antico e, se non ci sono nuvole, una volta stellata come si deve.
Souvenir: suggerisco una bottiglia del vero amaro Braulio oppure un oggetto kitsch da regalare ad un amico pantofolaio rimasto a casa a lucidare il suo bel pulmino (chi ha orecchie da intendere… )
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Ultima modifica di travel; 17-09-2022 alle 10:33
meNbro della CELLULA LIGURE "BELIN T'AMII"
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Lo Stelvio è, col Giau, il passo alpino più spettacolare secondo me. Chi c'è l'ha negli occhi e cerca qualcosa di simile in giro per l'Europa, rimane deluso. Ho fatto la Transfagarasan in Romania e mi sono sforzato invano di trovarci lo stesso fascino. Della Val di Scalve ricordo la fioritura del maggiociondolo, bellezza da togliere il fiato. Travel, se passi da Rovereto e vuoi fare qualche giro,io sono sempre disponibile
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il Bela è la nostra coscienza che si ribella ( cit.Corradorombodituono)
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Fino a quando si può andare lì??
Bel reportage come al solito
La tua 500 sembra divertente
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Come non quotarti al 100%! Pensa che fu la prima meta che raggiunsi dopo il lockdown, appena si potè tornare a passare tra regioni. Colgo volentieri il tuo invito per Rovereto, dove dovrei venire a fine ottobre per i miei soliti giri sui temi della Grande Guerra
PS: magari ci troviamo prima, per la WCh Fest?
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Si, la mia 500 è la dimostrazione che non serve spendere troppi soldi per divertirsi in strade curvose o sterrate.
Per andare al Passo Stelvio nel weekend suggerisco di guardare le date, per evitare il viaggio a vuoto.
Quest’anno ha aperto il 20 maggio e la chiusura è sempre rapportata alle condizioni meteorologiche, ma è raro che rimanga aperto oltre i primi di novembre.
Oltre a ciò, bisogna tenere conto delle chiusure preordinate per manifestazioni o per “giornate verdi”, qui metto il link del calendario del versante Valtellina
https://www.valtellina.it/it/eventi/...a-passi-alpini
Poi ci sono le situazioni contingenti, come ad esempio oggi. Questa è la foto mandatami da un amico poco fa.
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Ultima modifica di travel; 17-09-2022 alle 10:17
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sempre bellissimi reportage travelangela
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"Tra il dire e il fare c'è di mezzo il fare"
Fratellanza Laser
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Stupendo...penso esce stupendo pure un report di giro all ikea se lo fa carletto
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Vivo per l' Ivo (e gs adv 1150) ...il resto ze fuffa
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grazie Carlo per il reportage
ammetto di esere di un'estrema ignoranza....sono andato a vederen su street view dov'è il sacrario, ci sono passato decinaia di volte e mai ci ho fatto caso...
PS:al Tibet ci ho dormito varie volte, le stanze sono fatte a fetta di pizza![]()
Ultima modifica di roadkingpurple; 17-09-2022 alle 15:09
pota ciao nehGianki
QdL crew & membro della Cellula Lombarda "I Ciucianebia"
Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero. (Aristotele)fat boy 1340 FLSTF"97 / heritage springer 1340 FLSTS"97 / vespa 125 VNB3 T"62 / GS R1200"11
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bel giro e belle immagini descrittive,
tanti passi ricchi di curve e di storie leggendarie per chi apprezza il ciclismo![]()
ho dei gusti semplicissimi....mi accontento solo del meglio!!!
MEMBRO FONDATORE DELLA CELLULA LOMBARDA"I Ciuccianebia"