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Mentre i più accreditati scienziati e ricercatori si arrovellano nei loro laboratori alla ricerca del vaccino per il coronavirus, due temerari webchapterini (l’altro è MaxPetri) si sono avventurati alla ricerca di un provvisorio antidoto per disinfettare le gole dei motociclisti. La ricerca, affannosa e indagininosa, si è diretta verso le Langhe di Roero dove possiamo assicurare di aver trovato eccezionali disinfettanti.
Il nostro giro è iniziato da Boglietto.
Un angolo d’Italia unico che racchiude eccellenze irripetibili. Qui regna il Nebbiolo, con i suoi nobili figli -il Barolo e il Barbaresco, protetti da castelli e villaggi fortificati che ci riportano a un medioevo di lotte e splendori: pellegrini, mercanti di sale, capitani di ventura, monaci benedettini, tutti hanno calpestato questo suolo lasciandovi un’eredità, un segno, un retaggio. Ma sono stati i contadini, in secoli di fatica, a modellare le colline nel paesaggio mozzafiato che si apre oggi ai nostri occhi.
E sotto queste colline così speciali, che conservano la memoria del mare, si nasconde l’ultimo e più segreto tesoro: il Tartufo Bianco d’Alba: il “diamante grigio” che faceva impazzire re e ambasciatori.
Perché il Piemonte sabaudo di Regge e Corti, conserva la propria anima antica, selvatica e originaria nelle Langhe e nel Monferrato, tra boschetti di querce, noccioleti e pascoli, tra fagiani e cinghiali, in borghi di pietra e chiese campestri. Un’anima di una bellezza ancestrale che si specchia sulla catena delle Alpi a proteggerla e si spettina col vento del mare che la scalda e la profuma, donandole quel microclima così speciale per i propri inimitabili vini.
Ma è ancora un’anima ruvida, fatta di fatica e sacrifici, di resistenza e fatalismo, raccontata così bene da Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, non a caso due dei più grandi scrittori italiani del ‘900 cresciuti su queste colline.
Non dobbiamo stupirci se tutto questo è diventato Patrimonio dell’Umanità e il Paesaggio Culturale di questi vigneti è stato dichiarato il 50° sito italiano protetto dall’UNESCO: nelle Langhe lo sanno di vivere in un posto unico, speciale e magico, dove l’antivirus c’è!
Note di viaggio:
- giro semplice sulla dorsale delle colline, che consente di avere un’ampia visuale su tutto il territorio e permette rapide tagliate del giro.
- per evitare “assembramenti” abbiamo preferito uno spuntino a Roddi presso “L’ora giusta” in Piazza Umberto (sotto il castello).
Ciao!
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