Ovvero, Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli e ritorno.
Partenza il giorno di Ferragosto e ritorno la Domenica seguente.
Era da un po che ci stavo pensando. detto fatto, organizzazione dell'ultimo minuto e via.
Agevolo qualche foto.

Salita verso il Gavia.
Un'imbranato col Doblò cerca di non finire nel burrone sottostante:





Si arriva in cima:


La Madonna delle cime:


Dopo essere scesi dal passo Gavia si va poi all'attacco del mitico Stelvio:




E anche qui si arriva in cima:


Mi apsetta la discesa.


Questo è uno dei punti panoramici che più mi ha colpito:


Veramente di grande effetto.


Arrivo di sotto e decido di fare una Veloce capatina al passo Resia (niente di che') e al borgo sommerso:


Arrivo poi a Merano dove alloggio dalle suore, il parcheggio c'e' :-)
La sera scendo in città per cena e ne approfitto per fare due passi.
Ho trovato Merano molto verde pulita e tranquilla, consigliata come eventuale soggiorno.


Il mattino seguente si riparte presto verso il passo Giovo, e' presto e fa un freddo becco:






Dopo aver attraversato l'Alto Adige si arriva tramite la SS52 "Carnica" al Passo Monte Croce, entriamo in Veneto.




Arriviamo finalmente nella "Patria del Friuli".
Si vede che siamo fuori dai circuiti del turismo di massa, questi sono luoghi sconosciuti ai più.






La salita allo mitico Zoncolan "tira su" di brutto, in nessun passo fatto ho trovato una pendenza simile.
Mi chiedo che voglia abbiano i ciclisti che si cimentano nella conquista di tale cima, dev'essere qualcosa di veramente spossante.
Mi sembra di essermela guadagnata pure io la medaglia anche se sono in sella ad una moto.




Da qui proseguo fino a Pontebba attraversando la Carnia e il Canal del Ferro dove mi prenderò un giorno di meritato riposo a casa di mammà.
Sabato 18 si riparte; Venzone, Gemona, Clauzetto, Pradis.
Qui ci sono delle grotte che a quanto pare siano belle da visitare, purtroppo non ho le due ore che necessitano per la visita e tiro dritto.




Il lago di Redona. Come in quello di Resia e' stato sommerso un borgo per fini idroelettrici.


Attraverso la val Cellina e arrivo alla diga del Vajont.
Ho già visitato questo sito che comunque consiglio a tutti e quindi tiro dritto.
La vista della diga da Longarone:


Dopo aver attraversato la val Zoldana si sale al passo Falzarego:


Non ero mai stato sulle dolomiti, mi sono sorpreso della bellezza di queste montagne bianche e dalle forme particolari.






Arriva purtroppo anche la dannata pioggia al passo Sella.
Infilo la tuta antipioggia e proseguo.


Passo Gardena:


Si scende poi da qui verso il trentino passando da Canazei.
Passato Moena si entra nella Val di Cermbra, una larga e verde vallata. Molto pittoresca con paesini incastonati in mezzo alla foresta.
Da qui arrivo a Lavis dove dormirò in un B&B.
Domenica riprendo il viaggio, direzione Molveno:



Da qui si scende per una novantina di Km e si sale al passo Maniva:




Dal Maniva mi dirigo al passo Crocedomini.
In mezzo al tragitto troviamo una ex installazione militare abbandonata, la cosidetta "NATO Troposcatter".
La strada che porta a tale base è chiusa da un cancello quindi mi faccio una passeggiata e arrivo in cima.


"...un'inquietudine sottile che opprimeva l'animo mio mentre mi appressavo a quelle mura..."
Questo è quello che provo mentre salgo questa collina.
Sono sempre stato attratto e affascinato da questi posti; non trovo nessuno, respiro una strana atmosfera.












Riprendo la moto e punto verso il passo Crocedomini, la strada è tutta sterrata e in alcuni tratti non proprio bella.




La parte bella è praticamente finita.
Il piano prevedeva di passare da Clusone,ponte Nossa, S.Pellegrino e poi giù verso Dalmine e da li poi A4 fino a Novara.
All'orizzonte vedo un cielo nero e decido di dirottare verso il lago di Endine.
Arrivo a Bergamo dove si verifica una pioggia torrenziale, alla fine mi ha trovato.
Come previsto prendo la A4 e arrivo a casa sano e salvo.
Che dire, quattro giorni di montagne e panorami stupendi.
La moto si è comportata bene, il meteo un po meno ma va bene così.
Avendo solo quattro giorni ho dovuto saltare alcune mete che avrebbero meritato, sarà per la prossima volta.