willieroero
23-08-2010, 10:24
Lunedì mattina. Appeso ad un filo di decenza cerco di raggruppare i neuroni e convincerli a formare periodi complessi, con scarsi risultati. L'unica cosa che mi riesce di fare e provare dolore a muscoli che nenche pensavo di avere, così sepolti soto adipe e accidia.
Come di tutto questo? beh, se avete pazienza vi dirò.
tutto incomincia venerdì mattina sul presto, diciamo verso le 4,30 quando i miei occhi si spalancano nel buio della stanza. falliti i tentativi di riprendere sonno ingurgito una famigliare di caffè, riempio le borse della moto e punto le forche ad est. Il sole è una timida idea nell'umido della mattina, ma presto sveglierà corpi e menti riempiendo le strade. Approfitto della momentanea solitudine per lasciare il mio Roero alle spalle e arrivare a Cremona all'alba.
D'ora in poi sarà tutta statale.
Verso Mantova è un rettilineo svelto, che ti lascia con i tuoi pensieri per un'oretta finchè non decide di stupirti con una città ed un fiume che ti lasciano senza fiato. Abbandono la moto e mi concedo una lunga e rilassante visita al Palazzo Ducale dove trovo le prove di un concerto di classica che seguo per un'oretta.
Quando riprendo la moto il sole è alto e forte e il caldo mi terrà compagnia fino a sera. Fiducioso nel navigatore che saprà a tempo debito riportarmi sull agiusta via, incomincio a zigzagare tra il Mincio e il basso Veronese. Non ricordo un nome di città, ma ho ben presente la luce e l'odore di quella terra. Squarcina (la mia moto) è amorevole e mi accompagna senza impensierirmi mai con determinata efficacia.
Ormai pomeriggio il cielo diventa improvvisamente livido e tonante. Scenderà e scenderà forte e sfuggire al cielo in velocità è impossibile. L'autostrada è coperta da nuvoloni e questo mi fa decidere per una rotta più a sud. Per 50/70 km viaggio parallelo a quello che saprò poi essere un temporale potente. Sono circa una 30na di km a sud di Padova quando incomincio a rendermi conto che la stanchezza è davvero troppa. Traffico intenso e 6/7 ore in sella mi fanno decidere per l'autostrada. rischio davvero tanto, alcuni goccioloni sulla visiera e mi rassegno, quando finalmente la strada piega più a sud dove il cielo è sereno.
Sono le 20,30 quando i pistoni fanno il loro ultimo giro prima di raffreddarsi nella notte.
Un abbraccio forte mi fa capire che sono comunque a casa.
Stella, ti parlo a lungo nella notte e tu mi ascolti.
ed è di nuovo l'alba
Domenica mattina risveglio il motore che mi risponde con un piglio aggressivo. Ho ancora da fare prima di tornare a casa e parto veloce, lascio la visiera aperta per asciugare le lacrime degli addii e, raggiunta Verona Ovest, mi infilo nell'intricato reticolo di viuzze di campagna per godere di nuovamente di compagnia ottima.
Sarà invece il pomeriggio a giocarmi brutti scherzi. Al primo rifornimento mi accorgo, subito, di non aver messo il tappo della benzina che era appoggiato al filtro aria. Sarà una ricerca terribile sotto un sole feroce di quasi un'ora dentro un maledetto fossato. alla fine lo ritrovo ma il sole ha già deciso per me. Autostrada, caldo e vibrazioni mi uccidono. gli ultimi 100 km sono un inferno. Mi corico all'ombra di un cartello di un autogrill triste e sorrido al pensiero di quanto sia debole io e coriacea la mi amata Squarcina che porta i suoi 22 anni con una dignità lodevole.
Arranco e sbuffo.
Arrivo nel giardino di casa giusto per vedere il sole spegnersi tra le colline gravide si uva. L'alluminio crepita e il mio cuore si spegne veloce nei ricordi di sguardi e voci che sfumano tra le dita e scappano.
Grazie AMICI, grazie.
se lasciarsi è un dolore, vuol dire che non sei solo nella vita.
PS:1100 e più chilometri.
ME.CO. :happy4:
Come di tutto questo? beh, se avete pazienza vi dirò.
tutto incomincia venerdì mattina sul presto, diciamo verso le 4,30 quando i miei occhi si spalancano nel buio della stanza. falliti i tentativi di riprendere sonno ingurgito una famigliare di caffè, riempio le borse della moto e punto le forche ad est. Il sole è una timida idea nell'umido della mattina, ma presto sveglierà corpi e menti riempiendo le strade. Approfitto della momentanea solitudine per lasciare il mio Roero alle spalle e arrivare a Cremona all'alba.
D'ora in poi sarà tutta statale.
Verso Mantova è un rettilineo svelto, che ti lascia con i tuoi pensieri per un'oretta finchè non decide di stupirti con una città ed un fiume che ti lasciano senza fiato. Abbandono la moto e mi concedo una lunga e rilassante visita al Palazzo Ducale dove trovo le prove di un concerto di classica che seguo per un'oretta.
Quando riprendo la moto il sole è alto e forte e il caldo mi terrà compagnia fino a sera. Fiducioso nel navigatore che saprà a tempo debito riportarmi sull agiusta via, incomincio a zigzagare tra il Mincio e il basso Veronese. Non ricordo un nome di città, ma ho ben presente la luce e l'odore di quella terra. Squarcina (la mia moto) è amorevole e mi accompagna senza impensierirmi mai con determinata efficacia.
Ormai pomeriggio il cielo diventa improvvisamente livido e tonante. Scenderà e scenderà forte e sfuggire al cielo in velocità è impossibile. L'autostrada è coperta da nuvoloni e questo mi fa decidere per una rotta più a sud. Per 50/70 km viaggio parallelo a quello che saprò poi essere un temporale potente. Sono circa una 30na di km a sud di Padova quando incomincio a rendermi conto che la stanchezza è davvero troppa. Traffico intenso e 6/7 ore in sella mi fanno decidere per l'autostrada. rischio davvero tanto, alcuni goccioloni sulla visiera e mi rassegno, quando finalmente la strada piega più a sud dove il cielo è sereno.
Sono le 20,30 quando i pistoni fanno il loro ultimo giro prima di raffreddarsi nella notte.
Un abbraccio forte mi fa capire che sono comunque a casa.
Stella, ti parlo a lungo nella notte e tu mi ascolti.
ed è di nuovo l'alba
Domenica mattina risveglio il motore che mi risponde con un piglio aggressivo. Ho ancora da fare prima di tornare a casa e parto veloce, lascio la visiera aperta per asciugare le lacrime degli addii e, raggiunta Verona Ovest, mi infilo nell'intricato reticolo di viuzze di campagna per godere di nuovamente di compagnia ottima.
Sarà invece il pomeriggio a giocarmi brutti scherzi. Al primo rifornimento mi accorgo, subito, di non aver messo il tappo della benzina che era appoggiato al filtro aria. Sarà una ricerca terribile sotto un sole feroce di quasi un'ora dentro un maledetto fossato. alla fine lo ritrovo ma il sole ha già deciso per me. Autostrada, caldo e vibrazioni mi uccidono. gli ultimi 100 km sono un inferno. Mi corico all'ombra di un cartello di un autogrill triste e sorrido al pensiero di quanto sia debole io e coriacea la mi amata Squarcina che porta i suoi 22 anni con una dignità lodevole.
Arranco e sbuffo.
Arrivo nel giardino di casa giusto per vedere il sole spegnersi tra le colline gravide si uva. L'alluminio crepita e il mio cuore si spegne veloce nei ricordi di sguardi e voci che sfumano tra le dita e scappano.
Grazie AMICI, grazie.
se lasciarsi è un dolore, vuol dire che non sei solo nella vita.
PS:1100 e più chilometri.
ME.CO. :happy4: