TonyTheDuke
04-05-2009, 08:41
Chi di voi mi conosce dai tempi andati,ma anche chi è risuscito a leggere qualcuno dei miei recenti post,sa che non ho mai nascosto i miei sentimenti e le mie emozioni,così lo farò ancora una volta perché è stata per una cosa troppo bella quella che ho vissuto il I° maggio.
Un paio di giorni prima mi è giunta una e.mail nella quale gli amici abruzzesi mi invitavano a raggiungerli per fare insieme un giretto “Warm-UP” di quello che sarà il tour del 16 maggio durante la Web C. Fest e potete capire che sto rompipalle non poteva certo dire di no.
Insomma venerdì mattino alle 9 salgo sul transatlantico e m’avvio,ma non prima di avere controllato di avere a bordo,o meglio nei vari bauli,ciò che da anni porto con me,borsa con attrezzi e chiavi varie (non se sa mai),antipioggia e salopette del completo in cordura (so vecchietto e de notte lo freddo me po’ fa male,n on alla testa,quella è un pezzo che è ita).
Breve pausa per il pieno e via all’avventura e alla riscoperta di emozioni mai dimenticate ma da anni più rivissute.
Ho già fatto da quando,lo scorso anno ho ripreso a girare con l’Ultra,dei giri anche abbastanza lunghi e alcune volte ho anche preso l’autostrada,ma mai da solo e questo m’ha scatenato una serie di pensieri in un turbinio di sentimenti.
Che bello fare la rampa di acceso col bestione leggermente piegato (vah beh,con le punte delle scarpe che toccavano per terra,ma è un mio modus guidandi lungo da speigare) mettere la freccia per immettersi in corsia e ingranare 4 e 5.
Non so descrivervi l’emozione del mettere la freccia e sorpassare auto e camion a 110 \ 120 (non di più,anche se na botta a 160 l’ho fatta,ma solo per un attimo) e vedere come una volta certe facce che mi guardavano con quelle strane espressioni.
Volete poi che non dica dei visi dei bimbi che ti guardano e salutano mentre le auto nella quali stanno ti sorpassano e poi per un po’ ti stanno davanti?
E come spiegare quella lucida follia che in galleria ti fa dare delle piccole scellerate per sentire il rimbombo della moto e delle sue marmitte aperte,quel suono cupo che solo un’Harley ha e che ti entra nelle ossa con un brivido che non è di freddo,ma di emozione pura,specialmente poi nelle mie che non provavo questo “strano piacere” da almeno 3 anni e mezzo.
So di sembrare patetico e demente,ma avevo gli occhi lucidi nell’avere tutti questi sentimenti in me,nel guidare attentissimo e con la coscienza che la strada è un luogo sempre più pericoloso.
Sarà stupido,ma mi sono sentito davvero uno strano personaggio in quei momenti,una sorta di redivivo miracolato pensando che anche queste cose che possono sembrare idiote e stupide per chi non le capisce e forse aggiungerei,non le vive personalmente,per un uomo come me fanno e facevano parte della mia vita.
Ecco,credo che il nocciolo della cosa sia proprio questo,vivere delle emozioni che sono dentro di te da sempre,dei pensieri e dei sentimenti che quando li hai provati e vissuti e per un po’non li rivivi,poi ti mancano da morire.
Pensando e rivivendo e rileggendo i miei ultimi anni non posso non dirmi e considerarmi un uomo miracolato e fortunato,sapete quello che il 15 maggio di 3 anni ho vissuto e so bene che capite queste mie parole e riflessioni.
Ho la mia vita senza avere riportato gravi traumi (la testa era già matta prima) posso veder crescere i miei 2 meravigliosi ragazzi,cammino,ragiono,parlo (e scrivo pure troppo,lo so) guido e faccio tutto normalmente (anche rompervi le scatole) e pensando che avevo il 70 % di probabilità di restare sotto i ferri o rimanere cerebroleso,questo non può che farvi comprendere quanto sia grato a Dio a chi mi ha operato con tanta perizia e alle vostre preghiere.
Ecco questo potrebbe essere tutto,anche se avrei di emozioni da scrivere perché troppo ho pensato in quelle ore che ho passato in giro tra Marche ed Abruzzo percorrendo nel totale quasi 240 km,molti insieme a quelle persone meravigliose (no per altro per avermi sopportato) di Alberto Lorenzo e Andrea che dal profondo del cuore ringrazio per avermi fatto rivivere e riprendere un parte della mia vita.
Tony
p.s. a proposito,ho scoperto di avere un mio quasi sosia nella logorroicità dialettica (je manca quella scrittoria però),ma non vi dirò chi è
Un paio di giorni prima mi è giunta una e.mail nella quale gli amici abruzzesi mi invitavano a raggiungerli per fare insieme un giretto “Warm-UP” di quello che sarà il tour del 16 maggio durante la Web C. Fest e potete capire che sto rompipalle non poteva certo dire di no.
Insomma venerdì mattino alle 9 salgo sul transatlantico e m’avvio,ma non prima di avere controllato di avere a bordo,o meglio nei vari bauli,ciò che da anni porto con me,borsa con attrezzi e chiavi varie (non se sa mai),antipioggia e salopette del completo in cordura (so vecchietto e de notte lo freddo me po’ fa male,n on alla testa,quella è un pezzo che è ita).
Breve pausa per il pieno e via all’avventura e alla riscoperta di emozioni mai dimenticate ma da anni più rivissute.
Ho già fatto da quando,lo scorso anno ho ripreso a girare con l’Ultra,dei giri anche abbastanza lunghi e alcune volte ho anche preso l’autostrada,ma mai da solo e questo m’ha scatenato una serie di pensieri in un turbinio di sentimenti.
Che bello fare la rampa di acceso col bestione leggermente piegato (vah beh,con le punte delle scarpe che toccavano per terra,ma è un mio modus guidandi lungo da speigare) mettere la freccia per immettersi in corsia e ingranare 4 e 5.
Non so descrivervi l’emozione del mettere la freccia e sorpassare auto e camion a 110 \ 120 (non di più,anche se na botta a 160 l’ho fatta,ma solo per un attimo) e vedere come una volta certe facce che mi guardavano con quelle strane espressioni.
Volete poi che non dica dei visi dei bimbi che ti guardano e salutano mentre le auto nella quali stanno ti sorpassano e poi per un po’ ti stanno davanti?
E come spiegare quella lucida follia che in galleria ti fa dare delle piccole scellerate per sentire il rimbombo della moto e delle sue marmitte aperte,quel suono cupo che solo un’Harley ha e che ti entra nelle ossa con un brivido che non è di freddo,ma di emozione pura,specialmente poi nelle mie che non provavo questo “strano piacere” da almeno 3 anni e mezzo.
So di sembrare patetico e demente,ma avevo gli occhi lucidi nell’avere tutti questi sentimenti in me,nel guidare attentissimo e con la coscienza che la strada è un luogo sempre più pericoloso.
Sarà stupido,ma mi sono sentito davvero uno strano personaggio in quei momenti,una sorta di redivivo miracolato pensando che anche queste cose che possono sembrare idiote e stupide per chi non le capisce e forse aggiungerei,non le vive personalmente,per un uomo come me fanno e facevano parte della mia vita.
Ecco,credo che il nocciolo della cosa sia proprio questo,vivere delle emozioni che sono dentro di te da sempre,dei pensieri e dei sentimenti che quando li hai provati e vissuti e per un po’non li rivivi,poi ti mancano da morire.
Pensando e rivivendo e rileggendo i miei ultimi anni non posso non dirmi e considerarmi un uomo miracolato e fortunato,sapete quello che il 15 maggio di 3 anni ho vissuto e so bene che capite queste mie parole e riflessioni.
Ho la mia vita senza avere riportato gravi traumi (la testa era già matta prima) posso veder crescere i miei 2 meravigliosi ragazzi,cammino,ragiono,parlo (e scrivo pure troppo,lo so) guido e faccio tutto normalmente (anche rompervi le scatole) e pensando che avevo il 70 % di probabilità di restare sotto i ferri o rimanere cerebroleso,questo non può che farvi comprendere quanto sia grato a Dio a chi mi ha operato con tanta perizia e alle vostre preghiere.
Ecco questo potrebbe essere tutto,anche se avrei di emozioni da scrivere perché troppo ho pensato in quelle ore che ho passato in giro tra Marche ed Abruzzo percorrendo nel totale quasi 240 km,molti insieme a quelle persone meravigliose (no per altro per avermi sopportato) di Alberto Lorenzo e Andrea che dal profondo del cuore ringrazio per avermi fatto rivivere e riprendere un parte della mia vita.
Tony
p.s. a proposito,ho scoperto di avere un mio quasi sosia nella logorroicità dialettica (je manca quella scrittoria però),ma non vi dirò chi è