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Visualizza Versione Completa : [OT - l' angolo dei concertini] Fine settimana con Texas Terri Bomb, Doomriders e Disfear



Les Paul
10-11-2008, 15:42
Piove, c' è la nebbia. L' autunno è arrivato e con esso la motocicletta inizia a lasciare il posto ad altre passioni. Come quella del rock 'n' roll. Eh sì perchè finito il periodo estivo dei festival - ove spesso si trova molto fumo ma poco arrosto - con l' autunno iniziano i tour europei di un sacco di gente. E questo fine settimana sono sbarcati in Italia Texas Terri Bomb e Doomriders con Disfear. Ma iniziamo dalla rossa Terri

A me le rocker donna sono sempre piaciute (e non sole le rocker). Inger Lorre con i suoi Nymphs e le Fluffy rimangono vette strepitose di energia coniugate a languidi sguardi. Ma Texas Terri Bomb è un mondo a parte. Quando arriviamo al Bloom di Mezzago è lì al banchetto delle magliette. Ci salutiamo e le faccio subito firmare un lp che mi ero portato. Gi anni passano anche per lei e non mi appare lì per lì al massimo. Ma i suoi occhi brillano, brillano e non vedo l' ora che l' inutile gruppo di apertura - mi dispiace ragazzi è bello fare gli stacchi ma a tempo! - per vederla conquistare il palco.
La sua band è già pronta: chitarrista vestito da giocatore di poker da saloon e bassista che appare appena uscito fuori dalla Birmingham anni '80 dei possenti G.B.H.. La batterista mi ricorda invece un camallo mentre si aggiusta sullo sgabello. Terri è lì a lato che fa streching. Si spengono le luci e quando si riaccendono il palco è suo. Ed è come mi aspettavo. Sono sotto di lei ma lei non è mai ferma.
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Dopo qualche brano rimane nella sua tenuta d' ordinanza ovvero in reggiseno.
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Il chitarrista tira il collo alla sua LP junior con rigoroso P90 dogear mentre i pierching del bassista scintillano sotto le luci del palco.
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La chiara influenza Stooges viene confermata ai bis. Mi lascia in mano il microfono, Terri, facendo segno di star lì. Lei scende la palco, prende una sedia e guadagna il centro della sala. Le ridò il microfono appena in tempo per una sfolgorante versione di "I wanna be your dog" cantata lì, in piedi sulla sedia in mezzo alla sala!
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Risale sul palco per gli ultimi brani che conclude gettandomisi addosso!
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Ci ritroviamo dopo, sempre al banchetto delle magliette. La saluto. Saluto l' ultima rappresentate di un rock che non vuole morire. E che mai morirà.

A Bolzano la sera successiva fa freschetto. Il club è situato nel parco Petrarca ed è la prima volta che ci vado. Anche qui subito ai banchetti. Una digressione: con il calo dei proventi dalle vendite dei dischi il merchandising è diventato un' importante fonte per i piccoli gruppi che si impegnano molto con magliette, vinili stampati solo per i tour ed altre piccole chicche. Saluto Tompa, il carismatico ex leader degli At the Gates che raggiunti i Disfear gli ha donato nuova linfa. L' atmosfera è molto intima e passati i primi due volonterosi gruppi prendono possesso del piccolo palco i Doomriders.

Fondati dal bassista, qui alla chitarra e voce,
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di uno dei miei (ma non solo) gruppi di riferimenti, i possenti Converge, i Doomriders mi colgono immediatamente nel cuore. Si definiscono un (bastardo) incrocio tra i Thin Lizzy e gli Entombed, ma dentro ci sono anche gli Skynyrd, Lemmy (che ci sta bene sempre) e una spruzzata di stoner.

Assoli incrociati,
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chitarre bagnate dal sudore,
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i Doomriders, signori, sono strepitosi, davvero strepitosi. 45 minuti che passano in un baleno. Troppo poco il pubblico chiede ancora ma devono lasciare il palco. Raggiungo il chitarrista ai, indovinate un po', banchetti. Sordi, diventeranno tutti sordi: devo gridargli nelle orecchie anche se non c' è che la musica di sottofondo. D' altra parte ha suonato con un JCM 800 a palla a non più di un metro dietro di lui. Io poco più distante mi sono salvato con i tappi d' ordinanza.

Il locale si è oramai riempito. Sul palco i Plexi dei Disfear sono accesi. Un attimo e Tompa dà inizio alle danze.
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Fin troppo purtroppo. Un gruppetto di locali inizia un pit moshing che ci disturberà per tutta la durata del live set. Nonostante gli inviti dal palco a stare calmi, quella manciata di deficienti farà di tutto per rompere. Io mi becco un bicchiere di birra sulla maglietta. E vabbè. Tengo duro. Il chitarrista che ho di fronte rotea i capelli in maniera spettacolare mentre con wha tira fuori cosmici dalla sua SG anni 70 (quelle dalla paletta grossa senza tune-o-matic).
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Intanto mi ritrovo un tizio in testa. Lo butto per terra e gli assesto due calci. Easy guys, easy! arriva l' invito dal palco. No, non posso farmi rovinare il concerto da questo, e la cosa finisce lì. Tompa domina il magma che pulsa alle sue spalle.
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Non so cosa possano sentire quelli intorno a me. Il volume, quando provo a levarmi i tappi, è deragliante. Poi purtroppo arriva il silenzio. Vedere smontare il palco è sempre malinconico. Un ultimo saluto ai ragazzi che hanno suonato e mi immagino la loro notte (o quel che ne resta). Il caricare tutto sul Ducato là fuori e ripartire. Domani ci sarà un nuovo palco da conquistare. :byby:

Bertone
10-11-2008, 15:55
Azz Paolo....dovresti stare in redazione a Rockerilla.........

davideco
10-11-2008, 15:56
Grande Paolo !! Sembrava di essere con te ai concerti !! Un solo consiglio, in faccia li devi dare i calci !! :vhappy3::vhappy3: