Les Paul
27-10-2008, 13:50
Ciao. E' da un po' di tempo di gran moda tra tutti i chitarristi cambiare la chitarra ad ogni brano. Il massimo penso di averlo visto con i Guns un paio di anni fa: una LP diversa per ogni brano! Per me, che cambio le corde quando mi ricordo, è sempre stato un mistero o meglio una manifestazione di esibizionismo vituperevole.
Ma da venerdì ho il mio eroe: mr Paul Gilbert. Membro a tutti gli effetti della triade dei principi dello shred - insieme ai signori Vai e Satriani - ha incantato i presenti suonando sempre la stessa Fireman, fermandosi a riaccordarla di persona ogni tanto.
http://www.paulgilbert.com/fireman1.jpg
Cuffiotte sulle orecchie - suo standard da quando ha rischiato di interrompere la carriera per problemi all' udito - con due combo Marshall (un Modern Vintage con Hot Plate e un JVM 2), accompagnato da un ottimo Craig Martini al basso e dalla sua moglie giapponese, ci ha inondato di note super veloci e di tanta, tanta, classe. Senza ostentazioni alla Vai. Senza essere la parodia di se stesso come l' ultimo, triste, Malmsteen.
http://www.getreadytorock.com/reviews2008/paul_gilbert080512a.jpg
Alla fine ha ceduto ed ha cambiato anche lui chitarra su brano dei Mr Bigsuonato con una tecnica di tapping e skip picking incredibile. Ero lì a bocca aperta, ammirando la naturalezza con la quale agitava le sue dita sulla tastiera. Strepitoso.
Dopo un inutile assolo di batteria siamo arrivati ai bis. Imbracciata una semi John Scotfield ha dimostrato che anche con una chitarra jazz si può volare sulle note con una gran cover di Red House. Ma il bello doveva arrivare ancora.
Avevo visto nel back line un altro combo Marshall acceso. Giaceva lì inutilizzato per tutto il concerto e mi domandavo a che cosa potesse servire. Ad un certo punto il nostro ha iniziato a dire che le canzoni di Hendrix sono bellissime per le jam e che c' era un suo caro amico, grande chitarrista, con il quale avrebbe voluto suonarne una. Mentre mentalmente pensavo a quale chitarrista italiano sarebbe salito con lui sul palco ecco sentire il nome dell' ospite:Greg Howe:happy6:. Non potevo crederci mentre vedevo il bruno chitarrista salire sul palco. Giù le cuffie ed eccoli partire per una trionfale versione di Hey Joe cantata dal pubblico a squarciagola.
http://www.youtube.com/watch?v=bXefBljGx1M
Devo dire che Gilbert è uscito meglio dal confronto. Più pronto sul pezzo è stato più vario nelle improvvisazioni ed, in più, il suono del suo pick-up al manico era di un calore unico.
Serata memorabile, davvero. Le sue doti di compositore non sono eccelse, ma sa suonare emozionando chi lo ascolta, comportandosi sul palco come una persona normale, ringraziando in italiano, sorridendo. E in un rock di tanti, troppi, super fighi, Paul Gilbert è una lodevole e piacevole eccezione. :byby:
PS immagini di repertorio
Ma da venerdì ho il mio eroe: mr Paul Gilbert. Membro a tutti gli effetti della triade dei principi dello shred - insieme ai signori Vai e Satriani - ha incantato i presenti suonando sempre la stessa Fireman, fermandosi a riaccordarla di persona ogni tanto.
http://www.paulgilbert.com/fireman1.jpg
Cuffiotte sulle orecchie - suo standard da quando ha rischiato di interrompere la carriera per problemi all' udito - con due combo Marshall (un Modern Vintage con Hot Plate e un JVM 2), accompagnato da un ottimo Craig Martini al basso e dalla sua moglie giapponese, ci ha inondato di note super veloci e di tanta, tanta, classe. Senza ostentazioni alla Vai. Senza essere la parodia di se stesso come l' ultimo, triste, Malmsteen.
http://www.getreadytorock.com/reviews2008/paul_gilbert080512a.jpg
Alla fine ha ceduto ed ha cambiato anche lui chitarra su brano dei Mr Bigsuonato con una tecnica di tapping e skip picking incredibile. Ero lì a bocca aperta, ammirando la naturalezza con la quale agitava le sue dita sulla tastiera. Strepitoso.
Dopo un inutile assolo di batteria siamo arrivati ai bis. Imbracciata una semi John Scotfield ha dimostrato che anche con una chitarra jazz si può volare sulle note con una gran cover di Red House. Ma il bello doveva arrivare ancora.
Avevo visto nel back line un altro combo Marshall acceso. Giaceva lì inutilizzato per tutto il concerto e mi domandavo a che cosa potesse servire. Ad un certo punto il nostro ha iniziato a dire che le canzoni di Hendrix sono bellissime per le jam e che c' era un suo caro amico, grande chitarrista, con il quale avrebbe voluto suonarne una. Mentre mentalmente pensavo a quale chitarrista italiano sarebbe salito con lui sul palco ecco sentire il nome dell' ospite:Greg Howe:happy6:. Non potevo crederci mentre vedevo il bruno chitarrista salire sul palco. Giù le cuffie ed eccoli partire per una trionfale versione di Hey Joe cantata dal pubblico a squarciagola.
http://www.youtube.com/watch?v=bXefBljGx1M
Devo dire che Gilbert è uscito meglio dal confronto. Più pronto sul pezzo è stato più vario nelle improvvisazioni ed, in più, il suono del suo pick-up al manico era di un calore unico.
Serata memorabile, davvero. Le sue doti di compositore non sono eccelse, ma sa suonare emozionando chi lo ascolta, comportandosi sul palco come una persona normale, ringraziando in italiano, sorridendo. E in un rock di tanti, troppi, super fighi, Paul Gilbert è una lodevole e piacevole eccezione. :byby:
PS immagini di repertorio