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Visualizza Versione Completa : Codasoffice 2018, prime impressioni



bronco63
23-09-2017, 22:09
Stamani andando a PV per fare alcune commissioni ho adocchiato i nuovi Codasoffice nel parcheggio della concessionaria così, al ritorno, mi sono fermato per vederle da vicino in carne, ossa, cromo (poco) e vernice...

Devo dire che la primissima impressione ha confermato le sensazioni che ho avuto scorrendo le foto: le nuove moto andranno benissimo come qualcuno ha già potuto verificare, avranno un gran telaio e un motore notevole (quello lo conosco bene perché è identico sulla mia Electra) ma non mi emozionano granché...

Il Fat Bob è il modello di maggiore impatto, soprattutto nel colore bianco opaco, ma sembra (volutamente) una moto incidentata e rimessa insieme con parti di varia provenienza; non è il mio genere e, in particolare, non mi convincono gli scarichi (coi paracalore color grondaia in rame e i silenziatori da R1), il retrotreno sparato in aria e la targa montata su un ponteggio a filo ruota. Per contro la preferisco al precedente Fat Bob Dyna.

Del Fat Boy mi piace il faro incastonato nel nuovo nacelle ma le ruote 160 + 240 sono eccessive e francamente caricaturali per chiunque sia nato a sud del Reno.

Il Low Rider, a mio parere, è il modello che in assoluto ha perso di più nel passaggio al telaio Softail: sembra più una clone bike di un modello originale, indefinita come certe preparazioni primi anni '90 che mettevano qualsiasi V-Twins dentro un telaio finto rigido, perfino gli small block degli Sportster.

Lo Street Bob Softail invece non è male (e ha un ottimo rapporto qualità/prezzo) ma ha troppa vernice nera goffrata e una strumentazione che farebbe la sua porca figura su una MTB. Quest'ultima, come il Low Rider, è inoltre penalizzata nelle proporzioni da un avantreno incassato per via del rake minimo e degli steli tendenti al corto; tutte quante invece mi sembra abbiano perso la posizione di guida incastonata nella moto a favore di una più classica seduta sopra.

Più fedele all'originale il Softail Slim che però, come l'originale, continua inspiegabilmente ad avere carter e coperchi delle valvole in un antiestetico alluminio naturale. A parte questo dettaglio è quella che mi è piaciuta di più.

Morale: nessuna delle cinque sarà la mia prossima moto anche se mi piacerebbe guidarne qualcuna, magari col 1.868 cc.; dovessi sostituire domani l'Electra con una relativamente più piccina avrei dei guai a scegliere una Erli, salvo forse il Deluxe (oggi assente) a condizione di sostituire subito gli indicatori di direzione.

Vedremo se le la prova su strada mi farà cambiare idea, sperando (lavoro permettendo) di riuscire ad andare all'open day.

B.