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Visualizza Versione Completa : [OT] Dal diario di un motociclista - Riflessioni



livio.salconi
28-05-2007, 16:58
... ravanando nel portatile ho trovato pezzi del diario che tenevo tanti anni fa, quando davvero andavo in giro a macinare km e non ero ancora sposato.
La moto in cui si parla in questo stralcio sta per essere sostituita da un'Harley e questo rende queste righe ancora attuali.
Ancora una volta una moto va ed una arriva, è un po' come chiudere un libro ed aprirne un altro ma ci sono molti, troppi ricordi legati che, a mio modesto avviso, non debbono andare perduti.

E una buona riflessione ed un po' di sano tedio non possono che fare bene, nell'era dell'R1 e del Grande Fratello .. ;)

[Agosto 2000]

Mi guardo allo specchio. Per controllare. Non riesco ancora ad allacciarmi la dainese, non sono ancora abituato a questo. Mi guardo intorno per vedere se ho preso tutto, lo sguardo cade se una foto di 17 anni fa. C'è un giovane, poco più di un ragazzo, su di una Benelli 125 bicilindrica che mi sorride dal vetro, in posa sulla sua moto rossa, su di una strada di campagna. Guardo ancora lo specchio e cerco di capire cosa ci sia ancora di quel ragazzo nello sguardo dell'uomo che mi sta fissando. Quanti anni sono passati, quanti sogni
mai realizzati. Ma adesso è il momento di andare. Scendo giù in garage.
Lei è li, che mi aspetta. Mi siedo a fumare una sigaretta prima di allacciarmi il casco. La guardo. Bella. Mi piace. Spero che sia la moto giusta per me e di non aver fatto una ****ata a comprarla. Sarabbe comunque troppo tardi pensarci adesso.
Nell'angolo la benellina sembra guardarmi, sembra ancora nuova e perfetta come il primo giorno. Mi sento strano. Come se una ex ragazza mi pescasse a cena con un nuovo amore. Sento che, in un certo qual modo, la sto tradendo. Cerco di non pensare che tra pochi giorni sarÃ* solo un cubo di lamiera, mio padre la rottamerÃ* per prendersi un maxiscooter. Distolgo lo sguardo. Meno male che non sarò io a guidarla nell'ultimo viaggio. Però ... peccato! Sento che una parte di me se ne va. Penso a quanti anni, a quanti chilometri fatti insieme. Alle
ragazze che si sono sedute sulla sua sella, dietro di me. Ai primi baci, ai primi sogni, al profumo di quei primi venti di libertÃ*. Basta! Salgo su. Accendo il motore. La thundercat mi risponde con il suo sibilo.
Controllo il carico. Si parte. Il sole di Livorno esce dalla foschia mattutina per salutarmi. E' strano, non ci avevo fatto caso prima, ma la posizione di guida è la stessa della benellina. Solo il peso cambia. Quello è parecchio di più. Ed i cavalli. Anche quelli sono di più.
L'autostrada è quasi deserta. Viaggio sui 120. Le poche auto ed i motociclisti mi passano che sembro fermo. Ne passano alcuni, su Yamaha, mi sembrano delle R1 o R6 ma c'è anche una gemellina. Lampi di fari, ma non per salutare, solo per chiedere strada. Mi chiedo dove stiano andando, velocissimi, inguaintati e ... senza l'ombra di uno zainetto. Forse faranno un paio di volte su e giù tra Firenze e Bologna, solo per il gusto di correre. Mah, contenti loro ... Scendo a 100/110, per avere il tempo di guardarmi intorno, l'appennino, i boschi, i paesini arroccati sui monti, costruiti attorno alla chiesa ed all'immancabile rocca, in una meravigliosa epoca ... e penso che "loro" si stanno perdendo tutto questo. Solo per correre. Rischiando non solo la loro vita ma anche quella degli altri. La vita. Bene troppo prezioso.
Ripenso a P., ai sogni che avevamo, a quando, giovani studenti appena
diplomati, girellavamo la Toscana in sella alla benellina. Lei era bellissima.
Prima da zavorrina e poi via ... con la sua Cagiva 125 enduro. Momenti magici.
Sognavamo di una famiglia insieme, ci fermavamo sempre a pensare al futuro, a quando ci saremmo potuto permettere una moto "vera", lei sognava la Katana... ma poi sono arrivati gli anni "duri", prima l'accademia, poi l'universitÃ*.
Ricordo ancora quella mattinata a L.A. di tanti anni fa. La giornata
prometteva di essere davvero splendida: una colazione e via! A studiare e dopo sarei andato in spiaggia fino alla sera! Suona il telefono. Strano. E' mamma. Ancora più strano, mi preoccupo, in Italia e' notte fonda. Mamma piange, mi preoccupo davvero.
Un conflitto a fuoco ad un posto di blocco. Lei, poliziotta da poco tempo, aveva il corpetto antiproiettile ma è colpita alla gola. Muore in ospedale senza riprendere conoscenza.
Neanche il tempo di dirle "ciao" un' ultima volta. Il mondo crolla. Fine di una vita, anzi: di due.
Cerco di non pensare. Guardo il cielo. E' bellissimo. Di un azzurro che fa male agli occhi. ll motore frulla regolare, mi da' un senso di sicurezza.
Cerco di pensare alla Lituania, lì mi aspettano una cara ragazza e terre incontamintate dal turismo, laghi, castelli sperduti in foreste da brivido.
Mi sento felice, anche se un po' malinconico, ma poi penso che finchè io mi ricorderò di Lei, Lei ancorÃ* vivrÃ*. Sento che è come se fosse ancora dietro, sulla sella, e chissÃ*, forse c'è davvero...

Livio "ciccio" S.

$UglyDuckling$
28-05-2007, 17:01
vai ciccio http://www.webchapter.it/smiles/ok.gif

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skeo
28-05-2007, 17:11
Grazie livio, a stasera.

Stevelib
28-05-2007, 18:00
Mi piace vedere che come per me, dietro la scorza, spesso si cela un sentimentale. http://www.webchapter.it/smiles/ok.gif
Bel racconto.
Sellero'