PaoloneB
11-07-2006, 11:21
Con una sentenza che per tanti versi non ha precedenti in Italia, il Giudice monocratico di Terni, in data 5 luglio 2006, ha condannato per omicidio colposo funzionari ANAS, ritenendoli responsabili per il decesso dei giovani Vittori e Vesprini.
Il reato omissivo improprio è stato accertato in quanto l'ANAS, nel tratto di strada ove si è verificato l'incidente, all'uscita di una galleria, sul raccordo autostradale Terni - Orte, direzione Orte, Km. 35+700, in corrispondenza di un viadotto, ha omesso di segnalare e/o prevenire con idonei mezzi una precisa situazione di grave pericolo per l'incolumitÃ* pubblica. In buona sostanza il viadotto, a livello strada, era suscettivo di ingannare gli utenti, dando la consapevolezza che le due careggiate fossero continue. In realtÃ* si tratta di due impalcature distinte, pertanto scavalcare il guardrail, quale unica via di fuga, per accedere sull'altra careggiata - una volta rimasti in panne - comportava l'inevitabile conseguenza di cadere nel vuoto, quanto meno in assenza di idonee reti di protezione, quelle stesse per cui il responsabile della Toscana per l'Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada, Sergio Cianti, si batte da anni con successo.
Il sottoscritto, nel presente processo, ha patrocinato Codacons, atteso che la Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada - Onlus, di cui sono coordinatore giustizia, all'epoca dei fatti di causa non era stata ancora costituita e pertanto non poteva avere ingresso nel giudizio, non potendo rivendicare soprattutto alcun danno "a posteriori" quale parte civile.
La sentenza consente di recuperare e di dare grande momento alla funzione general-preventiva della pena, ponendo, quanto meno, d'ora dinanzi, tutti gli enti gestori delle strade di fronte la consapevolezza che tale precedente vale a minare quella stessa certezza di impunitÃ* alla base di tante, troppe omissioni ed inadempienze e, per l'effetto, di tante tragedie sulla strada.
Con pregheria di massima diffusione.
Avv. Federico Alfredo Bianchi
federicoalbianchi@tiscalinet.it
Il reato omissivo improprio è stato accertato in quanto l'ANAS, nel tratto di strada ove si è verificato l'incidente, all'uscita di una galleria, sul raccordo autostradale Terni - Orte, direzione Orte, Km. 35+700, in corrispondenza di un viadotto, ha omesso di segnalare e/o prevenire con idonei mezzi una precisa situazione di grave pericolo per l'incolumitÃ* pubblica. In buona sostanza il viadotto, a livello strada, era suscettivo di ingannare gli utenti, dando la consapevolezza che le due careggiate fossero continue. In realtÃ* si tratta di due impalcature distinte, pertanto scavalcare il guardrail, quale unica via di fuga, per accedere sull'altra careggiata - una volta rimasti in panne - comportava l'inevitabile conseguenza di cadere nel vuoto, quanto meno in assenza di idonee reti di protezione, quelle stesse per cui il responsabile della Toscana per l'Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada, Sergio Cianti, si batte da anni con successo.
Il sottoscritto, nel presente processo, ha patrocinato Codacons, atteso che la Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada - Onlus, di cui sono coordinatore giustizia, all'epoca dei fatti di causa non era stata ancora costituita e pertanto non poteva avere ingresso nel giudizio, non potendo rivendicare soprattutto alcun danno "a posteriori" quale parte civile.
La sentenza consente di recuperare e di dare grande momento alla funzione general-preventiva della pena, ponendo, quanto meno, d'ora dinanzi, tutti gli enti gestori delle strade di fronte la consapevolezza che tale precedente vale a minare quella stessa certezza di impunitÃ* alla base di tante, troppe omissioni ed inadempienze e, per l'effetto, di tante tragedie sulla strada.
Con pregheria di massima diffusione.
Avv. Federico Alfredo Bianchi
federicoalbianchi@tiscalinet.it