Erfrancese
10-03-2006, 15:43
Bimbo rapito: il padre indagato per pedopornografia, trovati filmini hard
Paolo Onofri è stato iscritto al registro degli indagati al tribunale di Parma. Non per la scomparsa di suo figlio di 18 mesi, Tommaso, ma per alcuni file trovati in tre suoi computer, file che conterrebbero materiale pedopornografico. Due giorni fa durante il più estenuante degli interrogatori, Paolo Onofri avrebbe giustificato agli inquirenti l'esistenza di quel materiale dicendo che lo stava raccogliendo per sporgere una denuncia. Ma gli inquirenti non gli hanno creduto: troppi i file trovati, 390 solo nel primo dei tre computer, quello che Onofri teneva a casa. In una cantina i Ris hanno prelevato un altro computer di Paolo Onofri e lo stanno analizzando.
Tutti i file sarebbero stati cancellati da Onofri il giorno dopo la scomparsa di suo figlio Tommaso. E recuperati dagli uomini della polizia postale di Bologna esperti in informatica. Ma l'uomo durante i pressanti interrogatori degli ultimi giorni non ha mai dato elementi agli inquirenti per legare questo fatto con la scomparsa di Tommaso, né ha rivelato altre piste. È sempre rimasto in silenzio, anche di fronte alle accuse, a quegli interrogatori sempre più pesanti e sempre più concentrati solo su di lui. Eppure su tutto emerge un fatto: da nove giorni Tommaso è stato prelevato da casa sua e ancora non si trova. Ad oggi gli inquirenti non hanno una vera e propria pista da seguire, ma solo vaghe ipotesi investigative. Ieri sera Parma è scesa in piazza: diciassette forse ventimila persone hanno sfilato in silenzio. Senza ipotesi, senza accuse, gli occhi bassi. Poi, in piazza, hanno rotto il silenzio: chi prende un bambino è una bestia, non è più un uomo.
Paolo Onofri è stato iscritto al registro degli indagati al tribunale di Parma. Non per la scomparsa di suo figlio di 18 mesi, Tommaso, ma per alcuni file trovati in tre suoi computer, file che conterrebbero materiale pedopornografico. Due giorni fa durante il più estenuante degli interrogatori, Paolo Onofri avrebbe giustificato agli inquirenti l'esistenza di quel materiale dicendo che lo stava raccogliendo per sporgere una denuncia. Ma gli inquirenti non gli hanno creduto: troppi i file trovati, 390 solo nel primo dei tre computer, quello che Onofri teneva a casa. In una cantina i Ris hanno prelevato un altro computer di Paolo Onofri e lo stanno analizzando.
Tutti i file sarebbero stati cancellati da Onofri il giorno dopo la scomparsa di suo figlio Tommaso. E recuperati dagli uomini della polizia postale di Bologna esperti in informatica. Ma l'uomo durante i pressanti interrogatori degli ultimi giorni non ha mai dato elementi agli inquirenti per legare questo fatto con la scomparsa di Tommaso, né ha rivelato altre piste. È sempre rimasto in silenzio, anche di fronte alle accuse, a quegli interrogatori sempre più pesanti e sempre più concentrati solo su di lui. Eppure su tutto emerge un fatto: da nove giorni Tommaso è stato prelevato da casa sua e ancora non si trova. Ad oggi gli inquirenti non hanno una vera e propria pista da seguire, ma solo vaghe ipotesi investigative. Ieri sera Parma è scesa in piazza: diciassette forse ventimila persone hanno sfilato in silenzio. Senza ipotesi, senza accuse, gli occhi bassi. Poi, in piazza, hanno rotto il silenzio: chi prende un bambino è una bestia, non è più un uomo.